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Biocarburanti dagli scarti della vendemmia

L'Università australiana di Adelaide ha pubblicato sulla rivista Bioresource Technology uno studio relativo alla possibilità di convertire gli scarti della vendemmia in risorse per produrre biocarburanti.


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L'Università australiana di Adelaide ha pubblicato sulla rivista Bioresource Technology uno studio relativo alla possibilità di convertire gli scarti della vendemmia in risorse per produrre biocarburanti.
 
Grazie ad un fattore glicemico molto elevato, gli scarti della vendemmia come vinaccia, semi, fogliame e altro, hanno un potenziale energetico molto elevato, tanto da poter produrre ben 400 litri di biocarburante per ogni tonnellata di scarto organico.
 
Una soluzione economicamente ed ambientalmente ecosostenibile molto interessante, in quanto si darebbe valore a componenti oggi considerate di scarto e riciclate mediante semplici compost organici.
 
Tramite un apposito impianto di biofermentazione, è possibile infatti recuperare i gas di fermentazione per poterli poi trasformare in biocarburante mentre la parte solida diventa un fertilizzate ecologico molto richiesto dal mercato.
 
Il problema di base di questo tipo di impianti è costituito dalla materia prima. La vendemmia cosi come la filiera vitivinicola non produce scarti costanti ma concentra la produzione solitamente in un periodo limitato.
 
Per essere economicamente sostenibile, l'impianto dovrebbe essere posto in aree a forte vocazione produttiva e associato ad altri cicli produttivi, sempre collegati all'agricolatura o all'allevamento.
 
Rispetto ad un tradizionale impianto di biocarburanti, la gestione dello scarto della vite richiederebbe l'aggiunta di una cassa di fermentazione aggiuntiva.

In precedenza, in Italia, si era parlato di impianti per recuperare lo scarto collegato alla produzione di agrumi
 
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